LA MARCATURA CE DEI MOTORI ELETTRICI

Una rivoluzione in corso

La trasformazione dei mezzi di trasporto legata alla diminuita disponibilità di combustibili fossili ha da molti anni imboccato strade alternative al petrolio.

Sul piano legislativo sono state prese importanti decisioni che hanno stabilito dei limiti temporali all’introduzione dei motori endotermici sul mercato UE.

Su questo argomento sono stati utilizzati i proverbiali fiumi di inchiostro, che pure non si usa più, per confermare la primazia dell’elettrico nel futuro, anche se poi sul piano pratico sarà necessaria una vera e propria rivoluzione, sia sul piano delle infrastrutture sia su quello del modo di viaggiare.

Forti cambiamenti anche sul piano pratico

Non è esattamente la stessa filosofia di spostamento fermarsi per cinque minuti, il pieno ed un caffè e poter poi proseguire per altri 6/8 cento chilometri, oppure fermarsi per tre quarti d’ora, sempre ammesso di trovare una colonnina di ricarica disponibile.

Comunque, la linea è stata tracciata e certamente non sarà l’idrogeno a sostituire i combustibili tradizionali, anche se sarebbe la soluzione definitiva, ma sarà l’elettricità.

Ovviamente tutte le rivoluzioni si portano dietro effetti positivi e negativi. Certamente un effetto positivo sarà l’incremento di tutto ciò che avrà a che fare con la mobilità elettrica, dalle batterie che già hanno avuto uno sviluppo notevole negli ultimi decenni, ai motori elettrici.

Probabilmente prima di arrivare all’elettrico puro si passerà attraverso l’ibrido, come è già successo nelle competizioni motoristiche, ma la meta è quella: il motore elettrico.

QUALI LEGGI DISCIPLINANO I MOTORI ELETTRICI?

Immediatamente si potrebbe pensare alla Direttiva Macchine 2006/42/CE la quale però afferma quanto segue: “il motore elettrico non è una macchina” anche se rispetta puntualmente la definizione di macchina contenuta nella stessa direttiva. Forse quella esclusione non ha un’origine tecnica, ma piuttosto lobbistica.

Questa esclusione è inoltre priva di senso pratico in quanto non esiste un’applicazione che veda il solo motore elettrico come protagonista; quindi, nel momento in cui ci si abbina un qualche marchingegno, ecco spuntare la macchina.

OMOLOGAZIONE E MARCATURA CE

Se nell’ambito automotive, si potrà eccepire che esiste l’omologazione che supera l’importanza della marcatura CE, quindi non sarà sufficiente la marcatura CE per i motori elettrici “stradali”, per tutto il settore dei veicoli da cantiere o che si muovono fuori delle strade pubbliche, la marcatura CE sarà certamente necessaria.

Per tale ragione tutti gli operatori del settore dovranno al più presto considerare gli obblighi derivanti dalle direttive sulla marcatura CE ed adeguarsi ad esse.

quali documenti servono in caso di importazione?

In caso di importazione è necessario avere ben chiari i ruoli di fabbricante, importatore e produttore per non commettere errori.

L’importatore che acquista prodotti da Paesi extra UE, rimane solo importatore se il suo fornitore ha un mandatario altrimenti per la legge diventa automaticamente il fabbricante.

Egli quindi deve aver predisposto la documentazione che formalizza l’iter di marcatura CE dei motori elettrici. Il Regolamento (UE) 2019/1020, infatti, richiede che la merce che arriva nelle dogane europee sia in regola con il diritto comunitario (in altre parole significa che il prodotto deve avere un fascicolo tecnico).