La marcatura CE dei droni

Qual è l’origine di queste macchine?

Sentiamo purtroppo parlare di droni nelle cronache ormai quotidiane di guerre lontane e vicine.

Questi prodotti come molti altri che sono presenti nel nostro quotidiano derivano dagli immensi investimenti bellici che da sempre delineano la follia dell’uomo. Basti pensare ad internet che è diventata disponibile quando è stata dismessa dai militari.

I droni rappresentano una delle avanguardie belliche di ultima generazione, vengono usati per spiare; quindi, in azioni passive e per colpire obiettivi con estrema precisione perché sono comandati a distanza con la possibilità di monitorare l’intera operazione.

Quali sono i possibili impieghi dei droni?

Dal campo militare si è velocemente passati quello industriale ed infine a quello del tempo libero.

Perfino la mia nipotina ne ha uno con tanto di telecamera a bordo.

Nel mondo dell’industria cinematografica i droni sono diventati uno strumento importantissimo, perché consentono riprese prima impossibili o che richiedevano l’impiego di elicotteri, non sempre possibile ed estremamente costoso.

Un’azienda nostra cliente, quotata a Wall Street produce droni per ispezioni industriali, ovvero?

Sono droni progettati e realizzati per essere impiegati in ambienti chiusi, dove potrebbe essere pericoloso entrare, ad esempio cisterne contenenti liquidi o vapore potenzialmente letali.

Le cronache hanno più volte riportato casi di morti per le esalazioni del mosto. Un semplice drone dal costo molto limitato con l’applicazione di un naso elettronico, potrebbe evitare queste tragedie.

I droni per il tempo libero sono molto diffusi e consentono di effettuare riprese aeree molto suggestive anche per raggi d’azione piuttosto estesi. Essi permettono all’utilizzatore di poter vedere dove fare un’escursione e dove invece sia meglio evitare.

Per il soccorso ad escursionisti possono essere usati in modo molto proficuo, perché consentono di visualizzare ampie zone che non necessitano così di essere perlustrate a piedi.

Come in molti casi, dall’industria bellica ne possono discendere degli effetti collaterali utili ed è un vero peccato che essi siano secondari rispetto all’investimento primario che punta sempre alla distruzione anziché alla costruzione di un mondo migliore.

Purtroppo, tutte le innovazioni di origine bellica potrebbero essere eliminate in un sol colpo se scomparisse anche la loro origine e l’intero pianeta ne uscirebbe migliorato.

Pensare però che l’uomo rinunci al “gioco” più interessante che lo ha sempre coinvolto, cioè la guerra e la violenza, è pura utopia e la maggioranza, che ne farebbe volentieri a meno, non ha da sempre voce in capitolo.

In cosa consiste la marcatura CE dei droni?

Tutti i droni per loro natura rientrano nella definizione di macchina in conformità alla Direttiva 2006/42/CE che ne impone la marcatura CE.

Per applicarla il fabbricante, importatore o mandatario deve eseguire un iter ben preciso che prevede la redazione del fascicolo tecnico.

Il fascicolo tecnico si compone in sintesi di:

• analisi dei rischi;
• manuale d’uso e manutenzione;
• dichiarazione di conformità
• etichetta;
• elenco dei fornitori;
• distinta base dei materiali;
• certificati, test e report di verifiche vari sul prodotto;
• procedure di controllo in fase di produzione o importazione;
• eventuali procedure di collaudo;
• altro.

La marcatura CE ha una scadenza

La marcatura CE non dura per sempre e ha bisogno di essere revisionata dopo 10 anni.

Ciò è stato stabilito dalla legge perché dopo 10 anni la macchina potrebbe essersi usurata, potrebbero non essere state eseguite le corrette manutenzioni, potrebbe non essere stata conservata nella corretta madalità, ecc.

In pratica, potrebbe non essere più sicura e rappresentare un pericolo per l’utilizzatore.

Sotto questo punto di vista, le direttive tutelano il fabbricante dato che la durata della marcatura CE è stabilita nella logica della sicurezza dei prodotti messi a disposizione di terzi.